Trapianto cellule staminali

Trapiano cellule staminali:recupero dei muscoli

Trapianto cellule staminali 0 Comments 05/04/2014

Trapianto cellule staminali: recupero dei muscoli

Uno dei problemi con i quali la moderna medicina si scontra da molto tempo è quello legato ai traumi dei muscoli, in seguito ad incidenti o magari in conseguenza di malattie degenerative, ci sono persone che nel corso del tempo perdono completamente la funzionalità motoria di alcuni muscoli, terapie varie e cure riabilitative non riescono a recuperare questi deficit.

conservazione cordone, cordone ombelicare, conservazione cordone ombellicale,trapianto cellule staminali, conservazione cellule staminali, donazione cordone ombelicaleDa molto tempo si cerca di ovviare a questi problemi, spingendo sulle staminali e il loro trapianto, cercando di sfruttare tutte quelle proprietà rigenerative che sono specifiche delle staminali pluripotenti, fortunatamente la scienza fa passi da gigante e tramite progressi medici trova nuove soluzioni a problemi molte volte impossibili, tuttavia per quanto la ricerca sulle staminali sia avanzata, non sempre risolve i problemi.

Trapianto cellule staminali: sostituire i motoneuroni danneggiati

Fino a questo momento la tecnica utilizzata per cercare di recuperare la mobilità degli arti lesi, ha puntato al trapianto di neuroni nuovi derivati direttamente dalle staminali, un successo limitato di questa tecnica, basato sul fatto che esiste un grande limite all'impianto di questi novi neuroni ricavati da staminali, restano scollegati dal sistema nervoso centrale.

Mentre un neurone normale collegato al sistema nervoso centrale riceve da questo degli stimoli che ne attivano le funzionalità, in questo caso il neurone rimane completamente scollegato dal sistema nervoso centrale, il risultato è che per essere messo in moto in termini di funzionalità, necessita di uno stimolo artificiale che ne metta il moto la propria funzionalità.

Per questo motivo un'equipe di ricercatori di Londra ha prodotto una serie di cellule staminali nuove nelle quali è stato inserito un gene sensibile alla luce, in questo modo lavorando sempre su cavie da laboratorio quali topi, si è potuto impiantare questi motoneuroni in topi con gli arti paralizzati posteriori, in questo modo è stato possibile controllare la risposta motoria dei muscoli danneggiati, mandando una serie di impulsi luminosi collegati a un cavo di fibra ottica estremamente sottile.

I risultati fanno ben sperare, tuttavia è ancora presto per parlare su una possibile sperimentazione su muscoli umani paralizzati, la tecnica è appena all'inizio e non fornisce ancora nessuno tipo di garanzia, il primo problema è legato al dispositivo che dovrebbe produrre questi impulsi, dovrebbe essere innestato nel paziente.

 

 


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