Donazione cordone ombelicale: strada da valutare
Solo un atto consapevole che inizia da una cultura mutata sul senso della vita può portare avanti lo studio sulle staminali, tuttavia per arrivare a questo e fare in modo tale che le cure possano aiutare persone affette da patologie rare a vivere, occorre per prima cosa sensibilizzare alla donazione, comprendere fino in fondo quanto sia importante valutare con serietà la donazione del cordone ombelicale.
Un tema aperto e molto dibattuto, questo si confronta da tempo con un dibattito pubblico sull'utilizzo delle staminali in ambito terapeutico, al di là di tutte le strumentalizzazioni possibili, bisogna sempre riportare l'attenzione sulle questioni veramente importanti, le staminali e la loro ricerca salvano vite, donano speranza là dove una rara patologia genetica non sembra dare speranze.
Conservazione cellule staminali: essenziale alla ricerca
Il problema vero è legato al fatto che non si fa una corretta informazione nell'ambito delle staminali, parlando solo di quegli aspetti che come tali risultano negativi, frutto magari di interessi economici e valutazione sommarie, il caso stamina ne è un esempio, tuttavia la cura e la ricerca sulle staminali è invece un tema molto serio, apre ogni giorno possibili scenari su cure future.
La notizia di oggi rappresenta ancora una volta un chiaro esempio di come le staminali, quando si parla di un approccio terapeutico scientifico, basato su risultati reali e tangibili, diventa un tema importantissimo, da valutare con grande attenzione, questa sera parliamo di una patologia molto rara, una malattia genetica che colpisce per fortuna solo 5 persone su un milione di nascite.
Tuttavia una statistica così rassicurante, non sminuisce per nulla il dramma di tutte quelle persone che ne sono affette, una ragazza di Sciacca, affetta da anemia di Fanconi, una malattia che colpisce il midollo osseo compromettendone le funzioni completamente, una malattia di origine genetica nella quale 13 geni che coordinano il lavoro degli enzimi che riparano il Dna cessano di funzionare; ha ripreso a vivere.
Infatti, grazie a un trapianto di staminali, conservato nel cordone ombelicale depositato alla banca del cordone di Sciacca ha potuto riprendere a sperare, ha subito un trapianto di midollo nel quale sono state innestate anche cellule midollari della sorella minore, una tecnica sperimentale nuova, ora bisognerà attendere i risultati, tuttavia è sicuramente un segnale positivo.