tecnologia:mano artificiale

Tecnologia 0 Comments 06/02/2014

tecnologia:mano artificiale

Molto spesso capitano nella vita delle persone, incidenti di una tale gravità causati da varie motivazioni, in alcuni casi questi sono di natura mortale, in altri la persona riesce a salvarsi, resta però menomata, magari priva di un arto che fino al giorno prima era parte integrante del suo corpo.

La tecnologia spesso si è interrogata su questi problemi e il più delle volte il vero nodo è legato al senso del tatto, qualsiasi protesi robotica, anche la più perfetta, non riesce a riprodurre per nessun motivo il senso del tatto, per questo motivo molte volte chi ha un arto non naturale, fatica ad abituarsi a questa condizione.

Il motivo di tanto disagio è legato per prima cosa alla percezione che il nostro cervello associa all'arto artificiale, non avendo il senso del tatto e guardando spesso questa protesi, il cervello elabora sempre una immagine che è di fatto legata a un arto sintetico che non fa assolutamente parte del nostro corpo.

Come combattere questo naturale senso di disagio? Cercando di costruire protesi robotiche che siano ogni giorno di più simili a un arto naturale, una sfida raccolta da tempo dai ricercatori della Scuola Superiore Sant'Anna, una sfida raccolta sin dal lontano 2009, quando hanno iniziato a studiare come perfezionare un arto meccanico.

La ricerca e la volontà di costruire un arto il più possibile vicino a una mano naturale, hanno portato i ricercatori lontano, al punto tale da riuscire a mettere a punto un arto molto sofisticato che come tale è in grado di riprodurre sensazioni sensoriali e tattili, molto simili a quelle che dà una mano normale.

La mano artificiale è stata indossata da un paziente con un arto amputato da dieci anni, le informazioni dei sensori della protesi, venivano inoltrare al sistema nervoso del paziente, tramite dei micro elettrodi direttamente impiantati, il paziente intervistato ha detto di avere avuto la sensazione di avere una mano vera, poteva senza nessun tipo di allenamento afferrare alcuni oggetti.

Un passo enorme nello studio di protesi artificiali sempre più sofisticate.

 


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